martedì 7 luglio 2015

L'INSALATA DI RISO? ...LA FACCIO IO!!!




Uno dei teoremi preferiti di mia madre è che "meno la gente sa cucinare e più si imbarca in cose difficili, convinta che siano semplici". L'esempio classico, per lei,  è la fettina al burro, ma sono sicura che se ci mettessimo qui a pensare, l'elenco sarebbe lunghissimo: di mio,  porto la pasta col tonno della mamma di una mia compagna del liceo, scodellata implacabilmente in tutte le stagioni-e implacabilmente rivoltante, allo stesso modo- certi pesci stracotti e stopposi che ti si piantavano in gola, peggio ancora delle lische e, buon' ultima, l'insalata di riso.

Questa, ha funestato tutte le  mie estati dai 15 anni in poi, in qualsiasi variante fosse stata proposta. Erano gli anni dei pranzi sulla spiaggia, quelli delle borse frigo e degli ombrelloni, quando il toast al bar era vissuto come un attentato alla lesa maestà e saltar pasto una bestemmia: e se la latitudine ci preservava da fritti e piatti ricchi, non era tale da tutelarci dalla maledizione del Tupperware che spuntava, puntuale come un orologio svizzero, quando eri sempre all'apice del divertimento, che si trattasse della schiacciata della vita nel torneo di pallavolo o dello sguardo languido del più carino della spiaggia. 

A peggiorare le cose, ai miei tempi andava di moda anche la buona educazione: quella per cui le robe buone che preparava tua madre andavano prima offerte a tutti e per le quali un rifiuto delle pietanze delle altre madri ti fruttava occhiatacce minacciose, preludio di interminabili  ramanzine serali.
Morale della favola: i miei amici si ingozzavano come maiali di melanzanine ripiene croccanti, nuvole di polpettone di fagiolini, scrigni di handy pies che racchiudevano ripieni profumati, attinti a piene mani dalla produzione materna-e a me toccava sempre l'insalata di riso delle altre mamme.
Quella condita al mattino presto e lasciata poi a cuocere al sole, in un processo di decomposizione che avrebbe fatto la felicità di Bones, non certo della sottoscritta, obbligata a mandar giù tutto, a dire "che buono" e a chiedersi come fosse mai possibile che dalla stessa ricetta venissero fuori piatti così diversi. 
Non è un caso che la mia emancipazione abbia coinciso anche con "insalata di riso? no grazie",salvo poi dovermi ritrovare nelle stesse situazioni col cous cous, il bulgur, l'orzo, il farro e tutti quei cereali che hanno rinnovato questo classico della cucina estiva. 
Per cui, alla fine, mi son dovuta arrendere all'irrevocabilità dell'assioma materno, riconoscendo che anche il più banale degli assemblaggi può trasformarsi in un'esperienza traumatica, per gli occhi, il palato e lo stomaco. E decidere, da allora,di cambiare risposta: non più "no grazie", ma "faccio io"
E vi assicuro che funziona...

 Insalata di riso venere con pomodorini e primo sale
da Alice - Luglio 2010

400 g di riso nero
200 g di primo sale
200 g di pomodorini datterini
100 g di olive nere snocciolate
un mazzetto aromatico (una foglia di alloro, 3 rametti di timo, 4 foglie di salvia, 4 ciuffi di prezzemolo)
1 cucchiaio di capperi sotto sale
4 cucunci sotto sale (non li avevo, non li ho messi, siamo sopravvissuti)
1 cucchiaino di succo di limone
10 g di sedano verde
timo fresco
olio EVO
aceto di mele
sale e pepe

portare a bollore in una casseruola 3 dl di acqua con due cucchiaini di sale, il mazzetto aromatico e un cucchiaino di succo di limone. Versate il riso e lessatelo per 12 minuti *
Dopodichè scolatelo, stendetelo su una teglia, conditelo con olio e lasciatelo raffreddare
Lavate e asciugate i pomodorini e tagliateli a metà. Tagliate a rondelle le olive, a cubetti il primo sale e il sedano verde. Scacquate i capperi, per eliminare il sale di conservazione, quindi aciugateli bene. Spezzettate il sesamo e sgranate qualche foglia di timo fresco.
Versate il riso ormai freddo in un'insalatiera, unite i pomodorini, le olive, il sedano, il primo sale, i capperi e il timo e mescolate accuratamente. Emulsionate 3-4 cucchiai d'olio con un cucchiaio di aceto, un pizzico di sale e una macinata di pepe, condite con il riso e mescolate ancora, per distribuire il condimento.
Portate in tavola, guarnendo con spicchi di cucunci e qualche foglia di timo fresco

*dissento. Il mio riso nero ci mette almeno il doppio, a cuocere...