venerdì 23 gennaio 2015

SI FA PRESTO A DIR SARDEGNA... (prima parte)



Qualsiasi vacanza stiate organizzando per il prossimo anno, qualsiasi programma abbiate in mente, qualsiasi agenda intonsa aspetti di essere riempita con gli appuntamenti per i mesi a venire, pliis, pliiis, pliiis, trovate uno spazio per visitare la Sardegna. 
Non quella delle spiagge da bilionari, delle costruzioni selvagge, della dura vita dei VIP, costretti a far la spola fra lo yacht in rada e la discoteca a picco sul mare- ma quella "dimenticata", che da secoli porta avanti, in silenzio e con tenacia, tradizioni secolari, tanto più  lontana dai riflettori quanto più la sua gente è schiva, operosa ed orgogliosa di appartenere ad una terra che ha nell'insularità la sua cifra connotativa, inizio e fine di una fisionomia ben definita, che di questo territorio è l'anima e la voce. 
Noi soci AIFB l'abbiamo scoperta grazie all'invito della Camera di Commercio di Cagliari che ci ha proposto un tour nelle zone più interne dell'isola, dove le tradizioni si tramandano immutate di padre in figlio e sono espressione di una cultura sfaccettata e multiforme, custodita con una cura  che rasenta la gelosia e raccontata con un amore che intenerisce e commuove. 
Si torna a casa col cuore gonfio di emozioni, di quelle che andranno poi sezionate, assaporate, centellinate, che vanno dalla meraviglia all'ammirazione, dallo stupore all'incredulità, dalla gratitudine- immensa- al rammarico che nasce dal constatare, ancora una volta, il disinteresse di chi può e deve tutelare patrimoni culturali di inestimabile valore e che andrebbero valorizzati con maggiore attenzione e sensibilità. 
Un plauso dunque all'intelligenza, alla grinta, alla tenacia di Giuseppina Scorrano  e alla rete dei suoi collaboratori, Giuliano Meloni, Cristiana Verde, Roberta Muscas, Giorgio Melis (per il Cagliaritano) e Roberto Sau e Alessia (Nuoro e Nuorese) che ci hanno accompagnato in questo tour, con pazienza, entusiasmo, professionalità e gentilezza, dando a tutti una lezione di amore e fierezza per la propria terra.
Ne è risultato un tour indimenticabile, nella sua eccellenza e anche nella sua diversità, nel segno di una scoperta che per molti aspetti va intesa nel suo significato più originale, da tante sono state le sorprese che la Sardegna ci ha riservato e che meritano tutte di essere condivise.

Quindi, carta e penna e pronti con il carnet degli indirizzi da non perdere
1. Cooperativa Pescatori di Feraxi (Peschiera di Feraji)




In uno scenario insospettato- una laguna vicino a Villasimius, nel territorio di Muravera (CA), ha sede da oltre quarant'anni una cooperativa di pescatori alla cui attività di pesca, in mare e nelle strutture della Peschiera, si è affiancato, da circa un anno, anche l'Ittiturismo, un ristorante specializzato in una cucina a km zero, il cui menu viene elaborato dal cuoco solo ed esclusivamente sulla base del pescato del giorno. L'avventura di questi pescatori, che oggi possono vantare una struttura operativa, funzionante e, non ultimo, di grande suggestione, è uno dei pochi casi di riconciliazione dei Sardi con il mare: a differenza di quanto la geografia  della regione potrebbe suggerire, infatti, il popolo sardo visse l'insularità nei termini di un isolamento, racchiudendosi all'interno e rinunciando a solcare le acque che la circondavano e a trasformarle in fonte di ricchezza.
E' solo negli ultimi cinquant'anni che si è guardato al mare senza timore, iniziando a sfruttarlo con rispetto, con esperimenti destinati a diventare modelli da seguire,  come appunto la Cooperativa di Feraxi, fondata da Antonio Cuccu e seguita oggi dai suoi figli, nel nome di una pesca sostenibile e di una costante tutela dell'ambiente.



A corollario della visita,  il pranzo nel ristorante della struttura, la "chiusura del cerchio" più coerente e più gustosa. Si mangia quello che si è pescato, in taluni casi anche autonomamente, con una carta che varia giorno per giorno, sulla base di quanto si trova nelle reti. A elaborarla,  Franco Solinas, che con noi ha dato prova di una creatività senza pari, quasi quanto lo è stata la serie di portate che han continuato a susseguirsi sulla nostra tavola, facendoci rimpiangere di dover dire "basta"...

2. Fratelli Marteddu- Laboratorio di Panetteria

"Pane per amore" è lo slogan scelto da questo laboratorio di panetteria per condensare lo spirito del suo lavoro e mai espressione fu più adeguata e calzante: perchè la passione con cui i fratelli Marteddu e i loro  collaboratori rinnovano ogni giorno le antiche tradizioni dell'arte bianca, recuperando e riproponendo forme e ricette di un tempo, dà al loro operato il sapore di una vera e propria missione, culturale ancor prima che professionale.




Il lavoro è quello duro, dei fornai: arriviamo nel tardo pomeriggio, quando gli impasti sono pronti per essere formati, da mani abili e sapienti....


... in fogge che ricordano trine e merletti...


... cotti  ancora come una volta.....



da chi ha imparato che il vero senso del sapere è condividerlo e trasmetterlo...

... anche se si tratta di un gruppo di food blogger, in visita al laboratorio. Per cui, bando alle ciance e subito all'opera!


3. Antichi Portali

"Svegliarsi  al canto degli uccelli tra gli alberi di limoni, per iniziare una giornata caratterizzata dal lento vivere in luoghi resi unici dal tempo, immersi nell'ospitalità delle case tradizionali sarde e per condividere con noi la passione per la nostra terra, la vita di tutti i giorni, perché possiate semplicemente sentirvi... a casa!"- Così recita la presentazione di questa intelligente operazione turistica, che vede un gruppo di operatori esperti nel settore dell'accoglienza consorziarsi per fornire il servizio migliore possibile, nel territorio compreso fra San Vito, Armingia e Villa Salto. In una terra in cui l'ospitalità è un fiore all'occhiello, ogni forma di concorrenza lascia il posto alla cooperazione e se mai c'è una gara, questa è a chi tratta meglio i propri ospiti, mettendo a disposizione tempo, risorse, energie e competenze perché chi varca la soglia di questi antichi portali possa essere protagonista di una indimenticabile esperienza. 
Noi siamo ospiti di Casa Camboni, una dimora storica di San Vito, recuperata con un restauro mozzafiato, secondo solo alla generosità con cui veniamo accolti da Cristiano, il padrone di casa e dalle responsabili degli altri B&B coinvolti in questa iniziativa. E mai come in questo caso, le immagini dicono più di mille parole...





(segue...)