lunedì 7 gennaio 2013

Camilla Lackberg- La Principessa di ghiaccio


I legge di Raravis :
Quando una qualunque casalinga, di qualsiasi parte del mondo, si alza dal letto, di solito prepara la colazione, riordina le camere, mette su una lavatrice.
Eccezione alla I legge di Raravis:
Se è una casalinga svedese, scrive un libro giallo.


Credetemi: ci ho provato.
Ho provato ad abbassare le aspettative, ad illudermi che quello che avevo fra le mani fosse un libro giallo, a convincermi che se era al secondo posto nella classifica del best sellers in Italia c'erano milioni di validi motivi e che semmai ero io ad essere quella troppo esigente, troppo cattiva o troppo snob.
Non ce l'ho fatta.
E, quel che è peggio, non sono neanche riuscita a scrvere una rece degna di questo nome: e mentre stavo già disperando, di fronte al tanto strazio ed al mio spirto anelo, venne una man dal cielo e zac! mi è venuta l'ideona: anzichè dannarmi l'anima qui sopra, lascio la Parola a Lei, la Signora Camilla Lackberg, faccia paffuta e braccia rubate al marketing - stando alla terza di copertina- nota al mondo intero per aver scalato le classifiche di vendita con La Principessa del Ghiaccio e per aver provocato un moto perpetuo alla bonanima dell'Agatha Christie- detta "la trottola", da quanto ormai si rivolta nella tomba...


Vi sintetizzo la trama, in poche righe: la protagonista, che si chiama Erica, è una biografa di successo, a cui capita in sorte di trovare il cadavere della migliore amica d'infanzia. Siccome siamo in un paese a nord della Svezia, che si regge sull'industria delle aringhe, ed è pieno inverno, il cadavere della vittima è ovviamente surgelato: non a caso, il titolo del libro è "La Principessa di Ghiaccio". Se il cadavere fosse stato quello di un uomo, avremmo avuto "Il Capitan Findus".

Siccome la ragazza è stanca di raccontar storie che hanno come protagoniste altre donne e non lei, decide di approfittare della richiesta dei genitori della vittima, che la pregano di scrivere un articolo sulla figlia scomparsa, per dare una svolta alla sua carriera e votarsi alla true story . E così, si mette ad indagare, scombina la quiete del paesino, tira fuori scheletri da vecchi armadi, rovina famiglie, trova l'ammmore e con lui viene a capo dell'inghippo che, per la cronaca, si capisce grosso modo a pag. 50, appena finiscono le manfrine.

Anche il lettore più benevolo, converrà con me che siamo di fronte ad una trama banale, con meccanismi narrativi erosi dal troppo uso ed un'ambientazione che sublima alla massima potenza il de ja vu ( tanto per dirne una: indovinate un po' dove si trova il cadavere della vittima???? ). Ma è qui che si vede il genio dell'artista, il tocco di uno stile inconfondibile, il sottile passaggio dall'intelletto all'intuizione che fa sì che una materia antica risorga nello splendore di vesti nuove, tutte tempestate di preziosi, di brillanti e-ahinoi- di vere e proprie perle...


Ascelle/Pulizia personale

Assieme alle mutande, sono il topos ricorrente dell'intera storia. In quasi 500 pagine di sudate, sotto la neve e sotto le lenzuola, la doccia viene nominata una sola volta, quasi che una tradizione millenaria di saune et affini possa essere cancellata con un colpo di spugna- unico, oltretutto

"Sentendo di avere gli occhi cisposi, Erica si affrettò ad andare in bagno a darsi una lavata alla faccia. Si mise gli stessi vestiti del giorno prima, si diede una veloca spazzolata e una passatina di mascara" (p. 78)
"la prova abiti e lo stress emotivo l'avevano fatta sudare sotto le ascelle. Con un profondo sospiro, si diede di nuovo una lavata" (p. 250)
"in bagno, si lavò sotto le ascelle e mentalmente ringraziò di essersi depilata la mattina mentre si faceva la doccia" (p. 194)

In compenso, però, viene indicato un metodo alternativo per provvedere all'igiene personale, per quanto esposto a non trascurabili rischi...

"la spalatura della neve lo aveva fatto sudare fino alle mutande, così cercò di sollevare un po' il tessuto della camicia per farsi un po' d'aria" (p. 336)

Disturbi vari

In un thriller d'azione, fatto anche di momenti di concitazione e di violenza, l'unico personaggio che riporta un danno dalla cintola in su è una bambina. Per il resto, sembra di stare in una puntata di Elisir dedicata ai disturbi della terza età:

" La neve doveva appena essere caduta sulla città, perchè la coltre bianca copriva ancora l'erba. In genere, a Stoccolma bastavano un paio di giorni perchè si trasformasse in una poltiglia grigiastra. Dopo aver appoggiato i guanti su una panchina, ci si sedette sopra. Con la cistite non c'è da scherzare, ed era l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento" (p. 104)


"Il banco era duro e scomodo ed Erica cominciò ad avvertire un fastidioso dolore alla zona lombare. Per fortuna, la cerimonia si concluse abbastanza rapidamente" (p. 107)

"Come su appuntamento il suo stomaco si fece sentire (p.25)"
" Il suo stomaco protestò" (p. 49)

Vista l'insistenza, è probabile che ci fosse anche qualcun soro, a ben pensarci...


Candele


Rappresentano il passo successivo ai disturbi della terza età- e difatti l'autrice le dissemina ovunque: riscaldano l'ambiente, lo profumano, lo rendono seducente ed intrigante, con le loro luci soffuse e, addirittura, migliorano la bellezza femminile. A patto che il malcapitato di turno non sia scaramantico e abbia un debole per il fascino ala Morticia...

" non c'era niente che giovasse all'aspetto di una donna come la luce delle candele, aveva letto da qualche parte, e così ne aveva accese in abbondanza" (p. 255)

Abbigliamento

Se, fino ad oggi, eravate fra quelli che guardavano alla moda svedese dall'alto in basso, beh, è giunto il momento di ricredervi: perchè in Svezia le griffe internazionali, non solo si indossano, ma addirittura si fondono...

"era vestito casual, con dei Chinoise perfettamente stirati e una camicia azzurra Ralph Laurent" (p. 40)

Etichetta


Se vesti Ralf Lorànt non puoi certo permetterti di non conoscere le buone maniere, anzi. E se scrivi di gente che veste Ralf Lorànt, devi armarti di santa pazienza per spiegare alla plebaglia dei tuoi lettori che nei quartieri alti si fa così. Ecchissenefrega se a voi la mamma vi ha sempre detto di comportarvi all'esatto opposto: ce l'avete il Ralf Lorànt, voi? Nooooo? E allora, zitti e prendete appunti

" lottò invano, per cercare una posizione comoda sul divano bellissimo ma spartano. Alla fine, si sistemò sul bordo e bevve cauta il caffè, servito in minuscole tazzine. Avvetrtì un fremito al mignolo, ma resistette all'impulso di sollevarlo: quelle tazzine sembravano fatte apposta, ma sospettava che sarebbe parso un gesto più caricaturale che spontaneo" (p. 41)

Se fino a ieri pensavate che salutare qualcuno con due baci sulla guancia fosse un gesto naturale e spontaneo, beh, sappiate che vi siete sbagliati. Qui c'è tutto un rituale, fatto di mossette, finte, assalti e affondi che al confronto il Manuale del Perfetto Schermidore è un testo di Statica. Ed è solo dopo che lo avrete appreso alla perfezione, che potrete ritenere conclusa la vostra arrampicata alla scala sociale: d'altronde, non è mica un caso che Dracula fosse un conte...

" Birgit ed Henrik si salutarono avvicinando le guance e baciando l'aria, dopodichè toccò a Erica ricevere lo stesso trattamento. Non era affatto abituata a quella usanza ed era un tantino preoccupata di cominciare dal lato sbagliato. Invece, superò elegantemente la prova" (p. 80)

"Quando Erica tese la mano, Nelly la ignorò e avvicinò invece il viso al suo, baciando l'aria ai lati delle guance. Erica questa volta sapeva da quale ato partire e si sentì quasi mondana" (p. 134)

E infine, ogni volta che siete state prese da impulsi omicidi quando i vostri figli hanno sciorbettato il brodo, macchiandovi la tovaglia e la coscienza, non avete fatto altro che rivelare le vostre origini bassamente plebee, miei cari. Se foste nati nei quartieri alti, infatti, vi sareste comportati in ben altro modo:

"la conversazione scorreva lenta ma cordiale. Nelle lunghe pause si sentivano solo il ticchettio regolare di un orologio e il loro educato sorseggiare il tè bollente che era stato servito" (p. 128)

Su, su, un bel ruttino....


Calzini

E' inutile che ci si giri tanto intorno: è l'arma della sorpresa, quella che fa lo "scrittore di gialli". E se qualcuno la usa celandola in un sapiente dosaggio dei tempi e qualcun altro nascondendola dietro la tensione della suspence, la Camilla la incarna nel calzino che, da capo negletto e deprimente di tutti gli armadi del mondo (Germania esclusa), si sublima nell'incarnazione dell'intelligenza e delle virtù amatorie di Patrick

"prese mentalmente nota del fatto che neve più scarpe basse significava calzini sgradevolmente bagnati" (p. 344) "la cosa peggiore fu accorgersi che aveva ancora ai piedi i calzini... difficile essere un dio del sesso con dei calzettoni di spugna bianchi marcati U.S. Tanumshede ai piedi" (p. 271)

A questo punto, fatemi la cortesia di non iniziare a dire che se uno è tanto sveglio, col cavolo che gira in mocassini e calzini nella neve e che se mai c'è un modo per riuscire a resistere a George Clooney è quello di pensarlo nudo dalla caviglia in su perchè non possiamo farci riconoscere ogni volta, insomma: forse che non si è capito già dalla prima pagina, che siamo di fronte alla "nuova Agatha Christie dalla Svezia????

Mutande

Sono le vere, uniche, incontrastate protagoniste della storia, declinate in tutte le forme, dal perzioma, allo slip bianco di pizzo, alla mutandona della nonna rinforzata, nessun modello escluso: quando si dice mutatis mutandis...


"si guardò intorno nella stanza per accertarsi che non ci fossero mutande usate in giro. Una sloggi da tutti i giorni avrebbe fatto passare la voglia a qualunque uomo" (p. 250)

"il primo dilemma si era presentato dopo la doccia, quando, non diversamente da Bridget Jones, la sue eroina preferita, si era trovata ad affrontare la scelta delle mutande. Meglio optare per un bel perizoma di pizzo, nella remota eventualità che lei e Patrick finissero a letto?Oppure per le orrende mutande rinforzate per comprimere pancia e sedere, che avrebbero considerevolmente aumentato le probabilità che succedesse qualcosa? Era una scelta difficile ma, tenendo conto della prorompenza della pancia, dopo aver poonderato a lungo, preferì la variante rinforzata. Sopra, ci finì un paio di calze contenitive: in altre parole, artiglieria pesante " (249)


Reggiseni/Scollature

Potevano mancare? certo che no...

"Erica si accorse che lo sguardo del cognato era sceso verso la sua scollatura e si strinse istintivamente nella giacca. Lui percepì quel gesto, cosa che la irritò. Non voleva mostrargli di essere in qualche modo condizionata da lui" (p. 103)

Il primo che dice che voleva solo mostrargli le tette, è bannato da menuturistico, per sempre

" il chiletto che si era equamente suddiviso tra i due seni, faceva sì che dalla scollatura del vestito, si intravvedesse una fessura non male. Certo, un po' aiutata da un push -up, ma tali ausili erano ormai diffusissimi. Quello che indossava, tra l'altro, era dell'ultima generazione, con il gel nelle coppe, il che conferiva al petto un dondolio molto naturale. Una chiara dimostrazione dei successi della scienza al servizio dell'essere umano" (p. 250)

Ve l'immaginate la scena?
" che modello di wonderbra preferisce, signora? Il "Galileo" o il "Focault"?
"mi dia il Focault: col Galileo, "eppur si muove"....

"si protese in avanti per prendergli il piatto e ne approfittò per chinarsi un tantino più del necessario; tanto valeva giocare tutte le carte che aveva a disposizione. A giudicare dall'espressione di Patrick, quello che aveva appena calato era un bel tris d'assi. Le 500 corone pagate per il Wonderbra erano state ben spese" (p. 257)

Quando si dice "chi più spende..."

Romanticherie


Se non c'è un pizzico di romanticismo, che storia d'amore è?
Lo sanno bene i golosi dei baci perugina, i discepoli di Federico Moccia, le estremità congelate dei Valerio Scanu. Poteva non saperlo la Camilla?

"Patrick cominciò a slacciarle i bottoni della camicetta con sguardo interrogativo. Lei gli diede il suo tacito assenso sbottonandogli la camicia. D'un tratto, si rese conto che la biancheria che aveva scelto non era quella che avrebbe preferito mostrare a Patrick la prima volta... il problema era come sfilarsi calze contenitive e mutande rinforzate senza che lui le vedesse. Si tirò su all'improvviso "Scusami, devo andare un attimo in bagno" (p. 264)

L'uomo è i suoi bisogni- Ludwig Feuerbach
"maldestri e incerti su cosa piacesse o non piacesse all'altro, non si sentivano sufficientemente sicuri per domandarlo e così con piccoli suoni gutturali indicavano cosa funzionava e cosa invece doveva essere aggiustato" (p. 265)

Dall'homo erectus all'homo idraulicus- Charles Darwin


"pur sospettando di avere un alito orrendo, Patrick non potè fare a meno di protendersi in avanti e baciarla" (p. 267)

"io ce l'ho profumato"- Mental

"si baciarono teneramente. Dopo un attimo, però, lo stomaco di Patrick brontolò tanto forte che lo presero come un invito a portare i sacchi in cucina"

prima di lanciare al galoppo la vostra fantasia, i sacchetti sono quelli del supermercato


Sesso e Ammore

"lo guardò. Lui la stava osservando molto intensamente e sotto il suo sguardo si sentì scaldare tutta. Qualcosa scattò. un istante di intensità assoluta. Prima che Erica si rendesse conto di quanto le stava accadendo, Patrick era accanto a lei. Dopo un attimo di esitazione, le premette le labbra suelle sue...il corpo fi attraversato da una specie di scossa elettrica" (p. 264).

La vittima è la Principessa di Ghiaccio
L'investigatrice è la stufetta.

"la prima volta non fu straordinaria, come invece si legge nei romanzi d'amore...la seconda volta andò però decisamente meglio e la terza risultò del tutto accettabile. La quarta andò molto bene. La quinta fu fantastica... si addormentò con il sorriso sulle labbra" (pp. 265-266).

Ditemi che era una paresi, vi prego...

"Gli scompigliò i capelli con la mano e lui lo interpretò come un segnale. Si gettò su di lei e la inchiodò al divano" (p. 449)

Dall'homo idraulicus all'homo faber.


Similitudini ardite

" Erica si sentiva come se avesse afferrato una ramazza mentale" (p. 295)

SE SOLO QUALCUNO OSA FARE IL BENCHE' MINIMO COMMENTO...etc etc etc

Battutone

... anche perchè alle malizie argute e alle blande allusioni ci pensa già l'inefabile Camilla...
"E nella vita, cosa fa? Non dirmi che è un artigiano, ti prego. Sarei invidiosissima. Ho sempre sognato il vero sesso artigianale"
"No, non fa l'artigiano. Fa il poliziotto, se proprio vuoi saperlo"
"Il poliziotto, caspita! un uomo dotato di sfollagente, in altre parole... beh, mica male neanche quello.." (p. 378)


E infine, a degna conclusione di siffatto capolavoro, anche La Pricipessa di Ghiaccio non si sottrae alla sua missione di dare al mondo il suo messaggio: e lo fa con una riflessione profonda, originale, da donna sensibile che non dimentica tutte le donne ed anzi ha per loro calde parole di speranza:

"sicuramente, era una vita che non mangiava per mantenere la linea imposta dalla moda, senza però rendersi conto che l'esilità, che può risultare gradevole quando è accompagnata dalla naturale morbidezza della gioventù, non ha lo stesso effetto una volta che l'età ha lasciato i suoi segni" (p. 116)

Grazie di esistere
Alessandra

Nessun commento:

Posta un commento